lunedì 23 aprile 2012

DUE PAROLE SULLA PRIVACY



Noi infermieri siamo una figura professionale che, durante l’esercizio delle proprie funzioni, svolge delle attività classificate come “rischiose”. Con questo termine non si intendono solamente le azioni potenzialmente lesive nei confronti della sfera “corporea” del paziente, ma anche di quella psicologica.
Il riferimento è rivolto al trattamento dei dati personali (più precisamente, dei dati sensibili) dei pazienti, dei quali noi infermieri siamo INCARICATI al trattamento, in quanto entriamo in contatto con essi in ogni momento della nostra pratica lavorativa. La distinzione fra dato personale e dato sensibile non è chiara a tutti. Va premesso innanzitutto che i dati sensibili sono una parte del vastissimo insieme dei dati personali.
Per DATO PERSONALE si intende qualsiasi informazione relativa a persona fisica, identificata o identificabile mediante riferimento a qualsiasi altra informazione (in parole semplici: qualsiasi dato riferito a chiunque di noi). Con il termine DATO SENSIBILE, invece, intendiamo qualsiasi dato idoneo a rivelare l’origine razziale o etnica, opinioni politiche, religiose, filosofiche (ecc …) nonché quelli idonei a rivelare lo stato di salute della persona. Ecco quindi come noi infermieri diveniamo attori protagonisti del processo di trattamento dei dati, ossia il processo che comprende le fasi di raccolta, elaborazione, divulgazione e residuale.
Va sottolineato che il non corretto trattamento dei dati, in qualunque fase del processo, implica responsabilità di gravità variabile a carico di chi dovesse determinare tale mancanza, le sanzioni possono essere di livello civile (nel caso in cui si cagioni ad altri un danno a causa di scorretta gestione dei dati), penale (nel caso in cui questi siano detenuti per illeciti motivi di profitto) o amministrativa (nel caso in cui ci sia stata mancata o scorretta informativa verso il soggetto cui i dati sono riferiti).
Il concetto di riservatezza, di privacy, ha subito nel tempo un’evoluzione che può essere così riassunta: nasce negli USA nel 19° secolo come diritto alla riservatezza riguardante l’attività economica (come strumento di rinforzo della posizione di proprietari e imprenditori), per poi essere varie volte ridiscusso fino ad essere inteso come diritto non solo borghese, ma anche democratico, da qui le prime norme sulla riservatezza dei lavoratori dipendenti (Articolo 8 dello Statuto dei Lavoratori).
Si è passati quindi da Privacy intesa come diritto a non subire interferenze esterne (il classico “voglio rimanere solo in camera”, ancora attuale per i nostri degenti), al diritto di potere controllare le informazioni riguardanti noi stessi, per arrivare alla moderna concezione secondo la quale la privacy è un risvolto della libertà personale, inteso come diritto di potere scegliere ciò che si vuole senza subire discriminazioni di alcun tipo.
Il nostro ordinamento ha recepito una serie di direttive europee e ha introdotto la tutela della riservatezza, mostrando particolare attenzione all’ambiente sanitario.
Noi che siamo operatori sanitari abbiamo a che fare con informazioni a dir poco delicate sui nostri pazienti, pertanto è bene che ognuno di noi sia ben informato su come affrontare ogni fase del processo di trattamento, nonché si mettano in atto i modi di agire e le precauzioni che possano garantire il nostro operato ed impediscano “fughe o smarrimenti” di notizie.
Per concludere (visto che devo andare a far notte) vi segnalo ai link qui sotto alcuni materiali utili e vi lascio con una provocazione: siamo sicuri che i terminali e le cartelle cliniche dei nostri reparti siano accessibili sempre e solo a noi operatori? Non capitano mai le “sbirciatine” curiose e indiscrete?

Cliccando sull'immagine qui sopra potrete accedere ad un esauriente manuale creato dal Ministero della Salute in collaborazione con il Garante della Privacy, qui sotto trovate i link diretti al sito del Garante e al Codice in Materia di Dati personali



Buona lettura,
sono certo che vi sarà utile!

Valentino

1 commento:

  1. GRAZIE x le indicazioni estremamente utili, serviranno a molti tuoi colleghi.

    RispondiElimina