Due provvedimenti normativi hanno determinato e determineranno variazioni
notevoli del funzionamento di una parte del Sistema Sanitario, nella fattispecie quella
della sanità penitenziaria, oltre a prospettare nuovi orizzonti formativi per i professionisti infermieri.
Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1°aprile 2008 si trasferiva la gestione dell’Assistenza Penitenziaria al SSN e si sanciva la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari a partire dal primo Aprile 2014. La Legge numero 57 del 23 maggio 2013 prevedeva invece l’obbligo per le ASL, della presa in carico delle persone dimesse.
Con il trasferimento della responsabilità dell'assistenza penitenziaria al SSN e l'imminente chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, la nuova sfida per la professione infermieristica è quella di prepararsi al meglio per affrontare questa nuova tipologia di fabbisogno assistenziale.
In questo quadro, iniziano a comparire iniziative formative specifiche e strutturate, quale quella della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica “Gemelli” di Roma, che ha istituito per il prossimo anno accademico 2013-2014, presso il polo formativo dell’ Ospedale Cottolengo di Torino, il Master universitario di primo livello in “Assistenza Infermieristica Penitenziaria”, che avrà lo scopo di favorire l’acquisizione di competenze avanzate nell’ambito assistenziale, gestionale, organizzativo, etico e deontologico, necessarie per garantire un’assistenza globale, continua e integrata all’interno dell’ambito penitenziario.
Le competenze acquisite saranno rivolte alle persone detenute o internate, recluse in istituti penitenziari o reparti speciali ospedalieri, utenti di comunità riabilitative, pazienti ricoverati presso ospedali psichiatrici o giudiziari, adolescenti e giovani adulti reclusi in comunità minorili.
Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1°aprile 2008 si trasferiva la gestione dell’Assistenza Penitenziaria al SSN e si sanciva la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari a partire dal primo Aprile 2014. La Legge numero 57 del 23 maggio 2013 prevedeva invece l’obbligo per le ASL, della presa in carico delle persone dimesse.
Con il trasferimento della responsabilità dell'assistenza penitenziaria al SSN e l'imminente chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, la nuova sfida per la professione infermieristica è quella di prepararsi al meglio per affrontare questa nuova tipologia di fabbisogno assistenziale.
In questo quadro, iniziano a comparire iniziative formative specifiche e strutturate, quale quella della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica “Gemelli” di Roma, che ha istituito per il prossimo anno accademico 2013-2014, presso il polo formativo dell’ Ospedale Cottolengo di Torino, il Master universitario di primo livello in “Assistenza Infermieristica Penitenziaria”, che avrà lo scopo di favorire l’acquisizione di competenze avanzate nell’ambito assistenziale, gestionale, organizzativo, etico e deontologico, necessarie per garantire un’assistenza globale, continua e integrata all’interno dell’ambito penitenziario.
Le competenze acquisite saranno rivolte alle persone detenute o internate, recluse in istituti penitenziari o reparti speciali ospedalieri, utenti di comunità riabilitative, pazienti ricoverati presso ospedali psichiatrici o giudiziari, adolescenti e giovani adulti reclusi in comunità minorili.
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