venerdì 4 maggio 2012

GUIDE PRATICHE DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA


I professionisti che più fra tutti hanno modo di comunicare con i pazienti e i loro familiari siamo indubbiamente noi infermieri, dal momento che passiamo con essi tutto l'arco della giornata. Durante la degenza di un persona, qualunque sia la sua durata, impariamo a conoscere il nostro assistito sotto molteplici punti vista. 

Un'ovvia conseguenza di ciò è che, al momento della dimissione, che è un momento di colloquio di fondamentale importanza, noi per primi saremo nella posizione di fornire al paziente e ai propri familiari una lunga lista di importanti consigli riguardanti la gestione di varie problematiche che possono essere riscontrate a domicilio. 

Discorso analogo vale anche per i colleghi che svolgono l'importante attività di Assistenza Domiciliare: il loro stretto e quotidiano rapporto con il paziente da la possibilità di osservare il metodo di gestione del paziente (da parte di famigliari e badanti) e di correggere eventuali comportamenti non corretti.

Tutti noi conosciamo le conseguenze positive della corretta gestione domiciliare delle persone di cui ci prendiamo o ci siamo presi cura. Se forniamo consigli utili a chi assiste l'anziano presso il proprio domicilio per evitare l'insorgenza di lesioni da decubito avremo innanzitutto il miglioramento della sua qualità di vita in quanto presenterà la cute intatta, abbasseremo i costi sociali evitando nuovi ricoveri o medicazioni domiciliari ecc ...

Ma la lista dei problemi che possono essere evitati fornendo solo pochi ed essenziali consigli è ancora lunga, motivo per cui l'IPASVI ha messo in rete (con aggiornamento mensile - bimestrale) una serie di dossier sotto forma di quesiti (FAQs) con cui si fornisce risposta ad innumerevoli domande e dubbi che possono insorgere a chi non pratica comunemente la disciplina infermieristica. 

Sarebbe utile fornire ad ogni paziente, al momento della dimissione, una lettera di dimissione infermieristica nella quale descrivere quali bisogni erano compromessi (e con quale gravità), una sintetica spiegazione degli atti che si sono compiuti per il risolvimento dei problemi, e "le dritte" per migliorare la qualità della vita dell'assistito indicando cosa è bene fare e cosa è assolutamente sconsigliabile fare, in modo da evitare che il nostro lavoro di riabilitazione o medicazione (durato settimane o mesi) possa essere vanificato da pratiche scorrette (i classici "Rimedi della Nonna"). Alcuni ospedali già lo fanno e gli outcome sono positivi!

Qui sotto trovate il link ad ognuno di questi dossier, altri ne verranno aggiunti... potrebbero essere un punto buon di partenza!


Valentino
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