In cosa consiste
Lo strappo muscolare consiste nella rottura di
alcune fibre che costituiscono il muscolo. Può essere causato da uno sforzo
fisico eccessivo, da un movimento brusco o da un salto troppo alto o troppo
lungo. Strappi e stiramenti muscolari sono incidenti comuni specie in chi
pratica attività sportive. Sono causati da un eccessivo sforzo muscolare
compiuto da una muscolatura non allenata o da un muscolo affaticato che ha già
esaurito le riserve energetiche. In questi casi le fibre muscolari subiscono un
allungamento eccessivo e nei casi peggiori si può arrivare alla rottura.
Tipo di lesione e sintomi
Lo strappo muscolare può essere paragonato alla
progressiva rottura di una corda messa in tensione da due tiranti. In un primo
momento si sbrogliano solo alcune fibre (lesione di I grado) e mano a mano che
si incrementa la forza di trazione lo sfilacciamento diventa sempre più
evidente (lesione di II grado), fino alla completa rottura della corda (lesione
di III grado).
Il soggetto colpito da uno strappo muscolare avverte un dolore acuto nella zona
lesionata, tanto più intenso quanto maggiore è il numero di fibre coinvolte. Se
il trauma è particolarmente grave il soggetto si trova nell’impossibilità di
muovere la parte interessata ed il muscolo appare rigido e contratto. Una
distrazione di secondo o di terzo grado si accompagna, nella maggior parte dei casi,
ad edema e gonfiore.
Se il trauma è particolarmente grave il soggetto si trova
nell’impossibilità di muovere la parte interessata ed il muscolo appare rigido e
contratto. Una distrazione di II o di III grado si accompagna, nella maggior
parte dei casi, al gonfiore.
Diversi fattori contribuiscono all’insorgenza delle lesioni
muscolari:
- il muscolo è indebolito da una precedente lesione non ben trattata o che ha causato esiti cicatriziali che ne hanno ridotto l’elasticità;
- il muscolo è stato affaticato eccessivamente da un iperallenamento;
- l’elasticità del muscolo è ridotta da una temperatura eccessivamente bassa;
- la posizione di esecuzione non è corretta (in quelle attività sportive che prevedono il mantenimento di una postura specifica, in tempi prolungati - ad esempio il ciclismo).
Cosa
fare
La prima cosa da fare è sospendere immediatamente
l’attività sportiva ed immobilizzare la zona colpita. Se nei casi più gravi
tale sospensione è d’obbligo in quelli più lievi il soggetto, vista la sopportabilità
del dolore, è naturalmente portato a continuare. In questo modo però aumenta
notevolmente il rischio di aggravare la situazione per cui è bene fermarsi il
prima possibile, anche se il dolore avvertito è di lieve entità.
Dopo essersi fermati bisogna evitare di caricare l’arto e metterlo in una posizione di riposo (posizione rialzata).
Occorre applicare immediatamente un impacco freddo (borsa del ghiaccio, spray ecc.) sulla zona interessata in modo da ridurre il flusso di sangue ai vasi lesionati (vasocostrizione), quindi rivolgersi ad un medico specializzato e sottoporsi ad esami strumentali per valutare la reale entità del danno.
Dopo essersi fermati bisogna evitare di caricare l’arto e metterlo in una posizione di riposo (posizione rialzata).
Occorre applicare immediatamente un impacco freddo (borsa del ghiaccio, spray ecc.) sulla zona interessata in modo da ridurre il flusso di sangue ai vasi lesionati (vasocostrizione), quindi rivolgersi ad un medico specializzato e sottoporsi ad esami strumentali per valutare la reale entità del danno.
Terapie
Le lesioni di primo grado si risolvono nel giro di
1-2 settimane. Fondamentali per il recupero sono il riposo e il trattamento a
base di antinfiammatori e miorilassanti.
Le lesioni di secondo grado prevedono invece tempi di guarigione più lunghi (15-30 giorni). Prima della ripresa dell’attività sportiva il soggetto dovrà seguire un percorso di riabilitazione e sottoporsi ad opportuni interventi fisioterapici. Nei casi più gravi (lesioni di III grado) può essere necessario l’intervento chirurgico.
Le lesioni di secondo grado prevedono invece tempi di guarigione più lunghi (15-30 giorni). Prima della ripresa dell’attività sportiva il soggetto dovrà seguire un percorso di riabilitazione e sottoporsi ad opportuni interventi fisioterapici. Nei casi più gravi (lesioni di III grado) può essere necessario l’intervento chirurgico.
Prevenire
Un buon riscaldamento gioca un ruolo fondamentale
nella prevenzione delle lesioni muscolari; vi sono però altri consigli da
seguire per minimizzare la possibilità di incorrere in uno strappo muscolare:
praticare attività sportiva solo quando si è nelle giuste condizioni per
affrontare lo sforzo fisico; scegliere un abbigliamento idoneo e se la giornata
è fredda utilizzare creme riscaldanti; non sottovalutare sintomi dolorosi di
una certa importanza; effettuare lo stretching prima dell’attività.
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