Il programma di Educazione Continua in Medicina è un sistema
di aggiornamento grazie al quale i professionisti si aggiornano costantemente,
in modo da disporre di conoscenze sempre più aggiornate nel loro ambito
professionale, in modo da fornire cure di qualità sempre maggiore agli
assistiti.
E’ opinione diffusa che la formazione post base e il
conseguente aggiornamento professionale siano fattori auspicabili nella
carriera di un professionista. Qualunque metodo di formazione si scelga, sia
esso accademico (Laurea Magistrale, Master, Corsi di Perfezionamento) o tramite
corsi di aggiornamento (corsi residenziali o in modalità di Formazione A
Distanza) è indispensabile la costante acquisizione di nuove conoscenze, abilità e attitudini utili ad una pratica competente ed esperta.
Nel caso della professione infermieristica, questa tesi è
avvalorata da diverse fonti, basti pensare all’articolo 11 del CodiceDeontologico, che dice “L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze
validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la
riflessione critica sull’esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa
ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la
diffusione dei risultati”. Gli stessi studiosi e teorici della professione
infermieristica, appartenenti alla professione anch’essi, affermano che la
formazione di un infermiere, per quanto esso possa essere esperto, non trova
mai un punto di arrivo (Patricia Benner).
Tutta questa introduzione sui perché deontologici per cui
dovremmo aumentare costantemente le nostre conoscenze introduce al vero motivo
per cui scrivo questo post, ovvero parlare della OBBLIGATORIETA’ DELLA
FORMAZIONE ECM PER I PROFESSIONISTI SANITARI, resa obbligatoria dalla manovra
Finanziaria del 2011, la quale prevede l’obbligo per il professionista di
seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di
appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto
previsto dalla normativa vigente in materia di Educazione Continua in Medicina
(ECM). La violazione dell’obbligo di formazione continua determina illecito
disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito
dall’ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione.
Fino a Dicembre 2011 non sono previste sanzioni per chi non
ha conseguito i crediti ECM ma a partire da Gennaio 2012 scatta l’illecito
disciplinare per gli inadempienti e il Consiglio di disciplina dell’Ordine (o
Collegio) dovrà erogare le sanzioni. D’ora in avanti dovremo quindi porre
particolare attenzione a tenere costantemente aggiornate le nostre conoscenze,
in ottemperanza con gli OBIETTIVI FORMATIVI previsti per i professionistisanitari.
La quota di crediti ECM da raggiungere nel triennio 2011 \
2013 è di 150. Per ogni anno i professionisti dovranno acquisire un numero di
crediti compreso fra 25 e 75, sarà possibile anche farsi riconoscere fino a 45
crediti acquisiti nel triennio 2008 \ 2010.
Per i colleghi che dovessero avere motivo di preoccupazione
in queste nuove regole raccomando di non perdersi d’animo: ogni Ente Ospedaliero, sia esso
pubblico o privato, organizza al suo interno innumerevoli corsi ECM
residenziali gratuiti per i propri dipendenti. Inoltre, la formazione FAD consente
lo svolgimento di innumerevoli corsi molto interessanti e di acquisire
ulteriori crediti, anche comodamente seduti al computer della propria abitazione.
Non sarà quindi necessario affrontare spese esorbitanti per la formazione,
inoltre è doveroso ricordare che è diritto del lavoratore ottenere le
agevolazioni nei turni per la frequenza alla formazione, di qualsiasi tipo essa
sia.
per me che non ho raggiunto i 25 crediti cosa succede, come avvengono i considerati i crediti successivi? li perdo? non servono piu'?
RispondiEliminaE' inutile che preda anche i successivi, perché tanto vengo sanzionato comunque?
le cose non sono molto chiare.
poi, i disoccupati devono comunque acquisire i 150 crediti?
Quello degli ECM è in estrema sintesi, al di là delle parole altisonanti (OBIETTIVI FORMATIVI previsti per i professionisti sanitari, Codici deontologici, etc.) un meccanismo volto a creare ed alimentare un buisness delle lobbies dei provider che li hanno voluti (istituti privati di formazione, case farmaceutiche, etc) in quanto il più delle volte le aziende sanitarie non sono in grado di erogare i corsi a (ehm) TUTTO il personale. Questo, già vessato dalla precaria e pesante situazione in cui versa la Sanità italiana, può pertanto devolvere il poco tempo a disposizione e la (mote volte magra) tredicesima praticamente intera (tradotto in cifre 30 Eu/pto X 50 pti/year = 1.500 Eu/year). Che tristezza.
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